Come e dove hai iniziato a giocare a Football?
Ho iniziato a fine 1994, poco prima della fine di quel campionato, infatti iniziai ad allenarmi ma il primo vero e proprio campionato l’ho giocato nel 1995, con i Renegades, in cui arrivai dopo essermi allenato per l’ultima parte della precedente stagione con “i primi” Guelfi, un esperimento che durò un solo anno. Con i Renegades giocai due campionati prima che si sciogliessero e dopo di quello due anni a Grosseto, un anno a Bologna nella Virtus, ed infine la fondazione dei Guelfi Firenze nel 2000 fino a questo momento.

Sei l’unico giocatore dei Guelfi presente sin dalla fondazione, con molti tuoi compagni che adesso sono dirigenti e/o membri del coaching staff; se riguardi a questi venti anni passati, quali sono i ricordi di cui sei più fiero?
Le finali sono sicuramente da menzionare perché hanno ripagato degli sforzi che avevamo fatto dagli inizi, soprattutto i primi anni dopo la fondazione. Una delle cose di cui son più fiero è però un mio traguardo personale: in questi venti anni i Guelfi sono stati la prima “total defense” (miglior difesa) in terza divisione, la prima “total defense” in seconda divisione per ben due volte, di cui una al primo campionato in seconda divisione, e la prima “total defense” in prima divisione, anche quella al primo anno nel campionato, ed io in tutte e tre le occasioni ero presente, e penso che in pochi possono vantare un record del genere. Giocando in difesa per tutta la mia carriera sono uno che tiene più a queste cose che magari al risultato finale della partita e/o della stagione, quindi sono veramente fiero di questo.

Molti tuoi vecchi compagni hanno smesso, passando magari in dirigenza o nel coaching staff, cosa ti fa invece continuare ad allenarti e giocare?
Sicuramente il non aver avuto infortuni gravi all’inizio della mia carriera mi ha aiutato, perché comunque in questo sport devi abituarti a convivere con il dolore, vuoi per qualche colpo che prendi in partita, vuoi per gli allenamenti, ecc. La motivazione principale che mi spinge a continuare è sicuramente la passione per lo sport, ora però ho capito che ad una certa età devi trovare la tua dimensione per poter continuare ed io l’ho trovata nei Guelfi Neri che mi permettono di continuare a praticare questo bellissimo sport pur avendo magari impegni lavorativi o familiari e credo che la squadra essere fondamentale anche per le giovanili dei Guelfi.
Una volta un allenatore americano mi disse: “tu non smetterai di giocare a football, ti faranno smettere di giocare” e penso che andrà così, perché ho ancora intenzione di giocare e di farlo fino a quando potrò, facendo magari anche da esempio ai ragazzi giovani, che hanno anche diverse possibilità ed attrezzature rispetto a quelle che avevamo noi.

Death e Cosimo Morganti alla prima partita dei Guelfi Neri

E nel futuro invece, come ti vedi? Ancora nel football, magari come allenatore, oppure una volta che non ti faranno più giocare lascerai completamente il football?
Ancora penso troppo come giocatore per rispondere a questa domanda, e soprattutto mi arrabbio ancora troppo per poter essere un buon allenatore, ma chi lo sa? Mi piacerebbe comunque rimanere nel football ma ancora c’è qualche anno quindi mi godo ancora gli anni che mi rimangono come giocatore e poi ci penserò dopo.

Se dovessi pensare invece al più forte con cui hai giocato, c’è un nome che spicca sugli altri?
Probabilmente sono di parte, avendoli avuti come compagni di reparto e di ruolo, ma oltre al già citato Benoni, che è di un’altra categoria, mi viene in mente Max Innocenti, altro linebacker molto forte e mio compagno di reparto per gran parte della carriera; impossibile non nominare anche un giocatore come Guido Parronchi, anche lui uomo di difesa, linea di difesa, che è stato anche convocato in nazionale. 

Ed invece guardando “in casa” ci sono ragazzi nelle giovanili che potranno fare le fortune dei Guelfi nei prossimi anni?
Costanzi sicuramente, ma non è l’unico, mi vengono in mente anche Dario Pinzauti, Crifò, Piccini nel ruolo di linebacker anche se magari devono un pò maturare dal punti di vista del gioco, oppure Poglietelli, che ha già giocato magari ad alti livelli; vedo un buon futuro per i Guelfi, non solo in difesa, ma anche in attacco con ad esempio Casati, o Scialdone, ed altri ragazzi. Importante sarà sicuramente la voglia di fare che avranno questi ragazzi e la voglia di dedicarsi completamente allo sport, con la testa giusta e l’attitudine giusta, grazie anche al lavoro spettacolare che stanno facendo sia Edo (Cammi ndr) come GM, che Pera (Guglielmo Perasole, responsabile del settore giovanile ndr) e con la possibilità di giocare nei Guelfi Neri, opportunità fondamentale per i giovani.

Hai la bacchetta magica e puoi portare ai guelfi un qualsiasi giocatore che ha giocato con o contro di te in questi anni, chi porti ai Guelfi?
È difficile dire un solo nome, perché mi piacerebbe vedere molti giocatori nel loro “prime” con la squadra di oggi, come Gheo o Dallai ad esempio oppure qualche giocatore con cui ho avuto sfide storiche, come quelle con i Barbari, ma un solo nome è impossibile da fare.

Un saluto “METAL” a tutta la Guelfi Family!