Un Bulldog, di nome e di fatto, è questo che serviva all’attacco che verrà diretto da Coach Herford per innescare tutto il suo potenziale ed è a tal fine che Aeris Williams ha fatto le valigie e lasciato il suo Mississippi per conquistare in maglia viola un ruolo da protagonista nell’edizione 2020 del Campionato Italiano Football Americano Prima Divisione, che vedrà il team gigliato esordire il prossimo 7 marzo al “Velodromo Vigorelli” di Milano contro i Seamen.
Il Running Back classe ’95, seppur arrivato solo da una decina giorni nella “culla del Rinascimento”, ha già fatto affiorare dei sorrisi sui volti dei suoi nuovi coaches e compagni di squadra, che lo hanno ammirato in azione nello scrimmage dello scorso sabato contro i Giaguari Torino. “A-Train” non sembra neanche essere rimasto parcheggiato in stazione per circa un anno dato l’ottimo livello di forma con il quale si è presentato al “Guelfi Sport Center” a nove mesi di distanza dal Rookie Camp NFL svolto con gli Indianapolis Colts lo scorso maggio.
Con una sola settimana a separare Aeris Williams ed il resto degli Estra Guelfi Firenze dall’esordio stagionale è arrivato il momento di presentare l’ultimo import firmato per la stagione 2020 dal GM fiorentino Edoardo Cammi.
So che sei arrivato solo pochi giorni fa ma parlaci un po’ della prima impressione che ti sei fatto su questo nuovo ambiente in cui giocherai per i prossimi mesi:
“Mi è piaciuto tutto sin dal primo istante. L’impianto di gioco è davvero bello e sono stato accolto in maniera calorosa sia da giocatori che staff. Inoltre vedo che i miei nuovi compagni di squadra hanno una passione viscerale per questo sport e questo mi fa molto piacere”.
Cosa significa per te giocare la tua stagione da rookie fuori dai confini degli Stati Uniti d’America?
“Mi sento fortunato a poter giocare di nuovo a football americano. Potrei parlare per ore di quanto sia grato e orgoglioso per questa opportunità di indossare casco ed armatura al di fuori dei confini della mia nazione, praticamente per me significa tutto”.
Cosa ti ha detto Coach Harris, tua conoscenza di vecchia data, per convincerti a scegliere Firenze?
“Con il nostro capoallenatore ho parlato davvero tantissimo, ma quello che più mi ha colpito è stata la sua voglia di inserirmi in questo gruppo. Essere uniti in campo e fuori ci potrà dare una grande mano”.
Che tipo di giocate devono aspettarsi i nostri fans da te?
“Non sono venuto qui per fare il compitino, sono arrivato a Firenze per mettere a segno delle giocate in grado di cambiare il corso delle partite”.
Come ti sei guadagnato il soprannome di “A-Train” già ai tempi del liceo?
“Le persone che ci seguivano all’high school me lo hanno dato perché mi piaceva correre in faccia ad ogni difensore senza aver paura degli impatti. Lo stesso soprannome mi ha poi accompagnato anche ai tempi della Mississippi State University”.
Sei cresciuto a West Point, una piccola cittadina del Mississippi che sorge sul Blues Trail. Ti senti un po’ un bluesman?
“Beh, sì. Però solo in parte perché, nonostante la mia vicinanza geografica alla regione del blues, amo moltissimo anche dei generi musicali più moderni”.