Al suo torneo d’esordio in Prima Divisione il giovane Andrea Poglietelli si sta rivelando una spina nel fianco per gli attacchi più solidi d’Italia. Il 2019 del prodotto del settore giovanile degli Estra Guelfi Firenze pare davvero essere un anno da incorniciare: non solo per i tackles eseguiti con il giglio sul petto, ma anche per le ripetute convocazioni agli stage della nazionale italiana Under 19, che ne fanno uno dei favoriti per l’inclusione nel roster della selezione che disputerà in casa l’Europeo di categoria fra poco più di un mese. Il fiorentino classe 2000, reduce da un anno di formazione nel mondo Senior con i Trappers Cecina, si è raccontato alla #GuelfiFamily con un’intervista al sito ufficiale della società. Ecco dunque le dichiarazioni del numero 89 dei viola, che ha concluso la regular season con statistiche di ottimo livello composte da: 22,5 total tackles, 8 tackles for loss per una perdita di 33 yards, 2 sacks per una perdita di 16 yards e un forced fumble.

Se dovessi scegliere un solo momento, quale sarebbe quello in cui hai capito di essere davvero competitivo in Prima Divisione?

“Sin dal primo allenamento ho sempre dato tutto in campo prefissandomi l’obiettivo di giocare. Avevo un grande desiderio di scendere in campo nella massima lega italiana e solo dalla partita contro i Dolphins Ancona ho davvero preso coscienza dei miei mezzi e della mia capacità di competere anche in Prima Divisione”.

Lo scorso anno lo hai passato in prestito a Cecina, cosa ti rimane di quel primo campionato Senior?

“I ragazzi dei Trappers sono davvero un gran bel gruppo, una famiglia. Là mi sono divertito molto con loro sia dentro che fuori dal campo, credo che sia stata una bella esperienza che tutti i ragazzi della nostra Under 19 dovrebbero fare prima di arrivare in Prima Divisione. Giocare nel CIF9 ti dà modo di renderti conto di come possa essere scontrarsi con gente molto più esperta ed adulta di te”.

Hai iniziato la stagione da LB, ma adesso giochi sempre più spesso da DE. Cosa ti piace di questi due ruoli?

“Sono due ruoli molto belli e importanti, la cosa che più mi piace è sicuramente placcare. Da Defensive End trovo il massimo del divertimento nel battere la linea d’attacco contro cui mi trovo schierato per poi fiondarmi sul portatore di palla. Nel ruolo di Linebacker è molto bello sia riuscire ad intercettare la palla al termine di una copertura perfetta sia andare in blitz placcando per una perdita di yards il Running Back o mettendo assegno un sack sul Quarterback”.

Com’è andato per te e gli altri viola il raduno con la nazionale?

“Direi che non poteva andare meglio. Sia io che Andrea Costanzi abbiamo ottime sensazioni sul fatto di poter ricevere la chiamata per l’Europeo e questo è magnifico. Sarebbe davvero bello essere fra i giocatori più forti d’Italia. Il merito di quanto stiamo riuscendo a fare lo dobbiamo dividere con i nostri coaches, che ci hanno insegnato tantissimo e ci hanno messo in condizione di raggiungere traguardi importanti”.

Come ti immagini, in ambito football americano, fra 3 anni? Ti sei prefissato dei traguardi da raggiungere?

“Eh, fra 3 anni spero di essere negli Stati Uniti, ma per adesso è solo un sogno, per adesso gioco qua e l’unica cosa che faccio è vivere il presente, che vuol dire play-off!”.