Il nazionale prosegue: “Deluso per l’esclusione del Blue Team dagli Europei in Germania”.
Manuel Pallini è sempre più il punto di riferimento della prima linea difensiva degli Estra Guelfi Firenze. Il colosso di 202cm per 152kg, dopo un primo anno in viola più che incoraggiante, ha aumentato vertiginosamente il suo livello di rendimento, apponendo il suo sigillo di garanzia su una difesa ancora inviolata dopo le prime tre partite di Campionato Italiano Football Americano Prima Divisione. Come se non bastasse “Big Manny” guida la classifica interna per quanto riguarda le palle scippate agli attacchi avversari con due fumble recuperati, attestandosi anche al quarto posto per numero di tackles portati (10).
Per saperne di più sulla crescita del classe ’90, ex Terni Steelers e Lazio Marines, che in estate è entrato a far parte della Nazionale Italiana Tackle grazie alle sue prestazioni nel ruolo di Defensive Tackle, abbiamo scambiato quattro parole con il diretto interessato.
Parlaci dei raduni in nazionale, dell’Alps Bowl e della doccia fredda arrivata dalla IFAF (esclusione dall’Europeo 2018 nonostante la qualificazione sul campo alla rassegna, ndr). Come hai vissuto il tutto?
“Da quando sono approdato nella massima serie, oramai 4 campionati fa, ho avuto l’onore ed il piacere di giocare con e contro ragazzi che facevano parte del Blue Team, per poi seguire ogni attività dello stesso da spettatore, sognando un giorno di approdare fra le fila di quanto più bello e soddisfacente possa esserci per uno sportivo, ovvero scendere in campo indossando la maglia della nazionale. L’organizzazione dei raduni e dell’amichevole contro la Svizzera ha messo in luce quanto, seppur con mezzi economici ridotti ma con tanta passione e dedizione, si possano raggiungere livelli vicini al professionismo nel nostro sport. Purtroppo, dopo tutto l’entusiasmo accumulato con la vittoria dell’Alps Bowl, unito alla consapevolezza che il gruppo di atleti e del coaching staff formatosi fosse davvero solido e promettente, non poter disputare una competizione internazionale guadagnata sul campo ha di certo deluso le aspettative del nostro football italico. Speriamo che la federazione lavori nella giusta direzione per permettere a noi tutti di vivere un’esperienza sportiva di così alta caratura”.
In queste prime partite ti abbiamo visto più dominante rispetto allo scorso anno. Cos’è cambiato?
“I miglioramenti, che spero non siano finiti, sono sicuramente il frutto derivante dal confronto con giocatori di altissimo livello durante i raduni della nazionale e di un validissimo coach di reparto in nazionale come Simone Orsi, che ha lavorato assiduamente sui miei punti deboli cercando di ottimizzare al meglio il mio potenziale. L’arrivo di coach Brett Morgan in casa Estra Guelfi Firenze, che ha composto un coaching staff d’eccellenza, ha dato una consecutio molto utile a quanto fatto dal primo raduno con la nazionale a luglio all’amichevole contro la Svizzera a fine gennaio. Sento che è stata l’offseason più redditizia come crescita personale tecnico-tattica e nelle prime 3 partite ho percepito più confidenza nei miei mezzi, dando quel qualcosa in più che negli anni passati sicuramente mancava”.
Quest’anno hai ritrovato al “Guelfi Sport Center” due amici ternani come Pietro “Erva” Baiocco e Dayan Almeida Cabrera. Come valuti il loro apporto sin qui? Sono già al 100% o li vedremo crescere ancora?
“Come ben sa chi orbita intorno al nostro sport, i legami che si creano dentro e fuori dal campo da gioco sono costituiti da un’intensità che sfiora l’indelebile e che a parole sono letteralmente impossibili da spiegare. Quello che sta accadendo quest’anno rende benissimo l’idea: Pietro e Dayan, due fra i miei migliori amici conosciuti in maglia Terni Steelers, hanno deciso di condividere nuovamente lo spogliatoio con me, vestendosi di viola e facendo dei sacrifici immensi dati i chilometri che separano Terni da Firenze e nonostante gli impegni lavorativi e famigliari. Mettendo da parte la felicità di poter giocare di nuovo con due fratelli, vi posso garantire oggettivamente che sono due atleti formidabili, che in Terza Divisione erano in grado di influenzare enormemente le sorti delle partite con delle giocate mostruose, cosa che si sta ripetendo anche in Prima Divisione. Sicuramente con il proseguire della stagione aumenterà la confidenza con il football a 11 (fino ad ora giocavano il 9 vs 9, ndr) e questo farà eccellere ancor di più due talenti cristallini”.
3 vittorie nelle prime 3 di campionato. Qual è stato il cambiamento maggiore rispetto al 2017? Dove può arrivare questa squadra?
“Con 3 vittorie nelle prime 3 giornate abbiamo già cambiato in positivo il record dello scorso anno (2-9, ndr), ma la fame è ancora tanta perché non abbiamo ancora vinto nulla di reale. Il sistema di Coach Brett Morgan è di sicuro la causa principale di questo nostro iniziale successo, ha impostato tutto nel migliore dei modi, consapevole dei mezzi a disposizione, tirando fuori il meglio da ognuno degli addetti ai lavori, dalla dirigenza agli atleti, così da riuscire a creare un clima professionale con dei ruoli ben definiti. Ogni ingranaggio sembra girare alla perfezione. Non vedo l’ora di confrontare realtà affermate come i Seamen Milano, i Giants Bolzano o i Panthers Parma. In questi big match capiremo quanto realmente possiamo puntare in alto, penso che i play-off siano un obiettivo alla reale portata e dipenderà solo da noi mettere quel valore aggiunto per alzare sempre di più l’asticella. Il nostro è uno sport fatto di occasioni, noi sicuramente ci stiamo preparando al meglio per sfruttarne quante più possibile, perché credo fermamente in una citazione di Seneca ovvero che: “La fortuna è ciò che accade quando la preparazione incontra l’opportunità. Concludo salutando tutta la fantastica realtà della #GuelfiFamily, l’importanza di chi ci sostiene ha lo stesso peso specifico di ciò che facciamo in campo noi giocatori e per continuare a fare bene abbiamo bisogno di tutto l’appoggio possibile”.